“Vivere nel mondo senza avere consapevolezza del suo significato è come vagabondare in una immensa biblioteca senza neppure toccare un libro”
Dan Brown, Il simbolo perduto, 2009
Aldilà del padre della citazione e dell’opera in cui viene riportata, è indiscutibile di quanto sia forte questa affermazione.
Negli anni mi sono sempre meravigliato del perché molta gente non avesse alcun interesse a scoprire cosa ci fosse oltre i confini della propria vita. Ho conosciuto persone che non sanno fare a meno di lamentarsi, di come le cose vadano male, anche quando sono davanti ad una svolta significativa per la loro vita. Ne ho conosciute altre che hanno sempre detto di voler fare qualcosa per realizzare i propri sogni, senza mai tirar fuori quel poco di coraggio di cui avevano bisogno per iniziare il cambiamento delle loro vite. Altre ancora, come me del resto, che ad un certo punto hanno smesso di credere che il cambiamento fosse possibile.
Purtroppo non esiste un “Segreto”, nel vero senso della parola, per realizzare i propri sogni. Soltanto la determinazione per accettare il cambiamento che ne consegue e il fatto stesso di crederci.
Dovesse mancare solo uno di questi due ingredienti fondamentali e l’annichilimento di noi stessi è in agguato. Non saremo più degli esploratori del mondo, dei conquistatori di sogni, ma solo dei vagabondi che hanno perso la cognizione dello spazio e del tempo; che hanno perso i loro sogni e con loro la propria identità, il proprio essere vivi.
Con questo non voglio sembrare un fatalista o un catastrofista, ma lì fuori c’è un mondo che ci aspetta e rinunciare a scoprire qual’è il posto riservato a noi è un peccato mortale.
Come tutti i mercoledì del mese avrei voluto parlare dei magnifici viaggi dei National Geographic Explorers, ma dopo aver letto alcuni Travelog di agosto, la mia mente ha iniziato a vagare finochè dalle mie dita non è uscito questo pensiero retrospettivo del passato.
Vi lascio quindi ad un piccolo assaggio del diario di viaggio, di Adam Henning, un uomo che non ancora non ha rinunciato a stupirsi della vita.
“In una giornata nuvolosa abbiamo viaggiato fino al limite ovest del ghiacciaio Vatnajokul in Islanda. Quando le nuvole si aprirono, i viaggiatori hanno visto questa incredibile vallata con Eyjafjallajökull e Katla in piedi sul pavimento di ciottoli sulla riva del fiume con strati di frassino nero, sabbia e lava solidificata da anni di eruzioni e inondazioni … ”
Fonti fotografiche:
http://travel.nationalgeographic.com/travel/best-of-travel-365/august-2013