Da un po’ di tempo gira su alcune pagine di arrampicata la frase:

“A volte ci si trova nel bel mezzo del nulla;
e, a volte nel bel mezzo del nulla, ci si trova…”

Non potrei essere più d’accordo.

In fondo non mi stupisce che tutti i climber siano un po’ filosofi, anzi tutt’altro.
Forse sono loro gli stregoni del 21° secolo, coloro che come pochi altri cercano e trovano il contatto più profondo con la natura e con se stessi.

Qualcuno diceva che “La montagna … se praticata in un certo modo è una scuola indubbiamente dura, a volte anche crudele” (cit.Walter Bonatti) e forse l’unica via che ti permette di prendere consapevolezza che ogni passo che fai su un sentiero è direttamente correlato ad un processo della tua vita.

 

Un paio di cose però, credo di averle imparate anch’io.

1. All’inizio credi che sarà facile, ma una volta che hai iniziato ad andare ti stupisci, e ti chiedi se mai riuscirai ad arrivare fino in cima.

2. Ogni passo è una precisa e calcolata scelta che tu fai.
Ti potrebbe cambiare la vita o forse potrebbe solo essere un semplice passo nella giusta direzione, ma non perdere la speranza se dovessi scivolare e cadere. Può succedere. Basta riprendere fiato, riorganizzarsi e trovare un altro modo per fare quel passo, superare l’ostacolo e andare avanti.

3. Mantieni la calma, rilassati, respira, guarda la tua via davanti a te prima di fare un passo affrettato e soprattutto guarda il paesaggio, emozionati e assapora ogni momento.
Una volta ero talmente concentrato a cercare qualcosa per avanzare con il piede che guardavo unicamente verso il basso, ero agitato e mi ero scordato di essere sotto una pancia di roccia; fatto sta ci ho sbattuto la testa, però dopo qualche istante mi è venuto da sorridere, mi sono reso conto che non ero concentrato su quello che stavo realmente facendo e avevo perso di vista tutto ciò che mi circondava.

4. Punti di forza e di debolezza. Conosci i tuoi e accettali.

5. Conosci le tue paure e sii cosciente quando puoi spingerti al limite e quando è assolutamente necessario fermarti. Il tuo limite è sempre più forte di te, quindi impara ad essere umile.

6. Sii di supporto ai tuoi compagni di viaggio, arriverà il momento in cui potresti aver bisogno del loro aiuto e quando arriverà – perchè arriverà – non aver timore di chiederlo o di accettarlo.

Arrampicare nel Salento -Torre Sant Emiliano

7. Non avere paura della pioggia.
Rimarrai inzuppato come una spugna, i vestiti si faranno sempre più pesanti, le rocce diventeranno sempre più scivolose e la nebbia ti potrebbe bloccare per un po’. Come tutte le cose anche questo passerà. Sii paziente e aspetta.
La pioggia lava via le lacrime e le paure che possono essersi insinuate in te e ti impediscono di proseguire; ma quando scenderai avrai imparato un’altra lezione importate che non dimenticherai più.

8. Sorridi e saluta sempre chi trovi sulla tua strada.
Siamo tutti dei viaggiatori; qualcuno di loro potresti vederlo solo una volta nella tua vita, quindi… perchè non essere gentili?

9. Sii grato per il tuo corpo, per i tuoi amici, per i panorami, per le cascate e tutte quelle piccole conquiste che ci permettono di crescere. Stai facendo qualcosa di incredibile e mentre questo viaggio o via stanno per finire, ci sono sempre più montagne e sentieri che aspettano te.

10. Non avere paura di riprendere il tuo cammino. Nella nostra vita alcuni ostacoli possono impedirci di arrampicare per mesi o addirittura anni. Quando siete coscienti di essere pronti, utilizzate l’esperienza e le lezioni apprese lungo il percorso di questo fantastico viaggio e riprovateci!

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